Comunicato stampa

Pastorale sociale e del lavoro diocesana: gratitudine per il personale sanitario

 

L’UPSLPinerolo, ufficio diocesano di pastorale sociale e dellavoro desidera esprimereal personale sanitarioe assistenziale, che ogni giorno affrontal’emergenza pandemicain prima linea,piena solidarietà nella consapevolezza di un impegno straordinario a garanzia della salute di tuttidi fronte all’innegabile pericolosità di un virusche mette a rischio gli stessi lavoratori e lavoratricie che rappresenta un richiamo alla responsabilità di tutti. Nella consapevolezza che nulla sarà come primaanche per il settore sanitario e che la crisi, dunque, diventa occasione di nuovo discernimento e di nuova progettualità, come ricordato dalla CEI già a marzo citando Benedetto XVI, ci troviamo ad esprimere una gratitudine che vuole essere testimonianza diun’autentica cura delle relazioni, come da invito da parte del nostroVescovoattraverso la lettera pastorale “Vuoi un caffè?”e secondo la linea tracciata da Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato Sì”: “qualsiasi forma di lavoro presuppone un’idea sulla relazione che l’essere umano può e deve stabilire con l’altro da sé”(Ls, 125). E’ la convergenza tra lavoro e cura che il Progetto internazionale “The future of work-Labour after Laudato sì” ha condensato nel titolo del suo rapporto finale “Care is work, work is care”, traducibile come“prendersi cura vuol dire lavorare, lavorare vuol dire prendersi cura” che valeper tutto il mondo del lavoro ed è fortemente evidenziato in questo tempo così complesso proprio dal personale sanitarioedassistenzialeche non puòtribolare nelvedersi riconosciuti, attraverso il confronto ed il dialogo,protezioneegiusto valore del proprio lavoro la cui dignità è da tutelare perché è,nel suo complesso,partefondamentaledel tessuto di relazioni delle nostre comunità.Un ulteriore accenno gratova fatto per gli operatori, medici, infermieri, oo.ss., che sistanno prendendo cura nelle RSA dei nostri anziani più fragili: non si possono non ricordare le parole del Santo Padreproprio rivoltenel 2018 a Riga,a chi è più avanti negli anni“voi che avete attraversato molte stagioni, siete testimonianza viva di costanza nelle avversità, ma anche del dono della profezia, che ricorda alle giovani generazioni che la cura e la protezione di quelli che ci hanno preceduto sono gradite eapprezzate da Dio e che gridano aDio quando sono disattese. Voi che avete attraversato molte stagioni non dimenticatevi che siete radici di un popolo”. Il lavoro nelle residenze contribuisce a difendere queste radici. Alla luce della programmazione della prossima attività dell’ufficioil lavoro sanitario verrà ripreso nei “laboratori dei racconti”, secondol’idea dell’assemblea della letterapastorale,perché“il Papa afferma che abbiamo bisogno di storie “per non smarrirci … storie che aiutino a ritrovare le radici e la forza per andare avantiinsieme”. Le nostre storie, comunitarie e individuali forgiano il nostro senso del tempo, di modo che possiamo navigare con speranza verso il futuro…Abbiamo bisogno di storie che modellino la nostra vita in un tempo di calamità”. (Padre Timothy Radcliffeop, Osservatore Romano, 21 maggio 2020).

 

GIANCARLO CHIAPELLO, Direttore ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro

Comunicato stampa UPSL Pinerolo – Gratitudine per il personale sanitario