L’Ufficio Liturgico propone alcune indicazioni sull’animazione musicale delle celebrazioni nel periodo di Natale: i canti della tradizione introducono al clima natalizio.
Il Natale è per tutti un tempo speciale e anche in ambito liturgico esiste una grande ricchezza di tematiche espresse da orazioni, prefazi, canti, musiche, testi poetici.
Evitare di banalizzare le celebrazioni
Una prima riflessione va fatta sui canti della tradizione popolare ormai consolidata negli anni. Eseguire o ascoltare alcuni canti caratteristici, introduce immediatamente nel clima natalizio. Perciò in questo tempo, non si possono eliminare del tutto tali canti a favore di altri più recenti, la gente li attende come segnale insostituibile della festa. Il canto di Natale è espressione di profondi sentimenti personali e rafforza i valori religiosi popolari, ma occorre attenzione per evitare di banalizzare le nostre celebrazioni, dimenticando di riscoprire la profondità del mistero celebrato. Trasferire la devozione popolare e tradizionale nella liturgia non sempre è necessario e utile, stiamo partecipando alla celebrazione eucaristica di Natale e non ad un recital qualsiasi o ad una sacra rappresentazione.
La gioia e la luce
Tutto il tempo di Natale, che va dalla messa della vigilia fino al battesimo di Gesù, è caratterizzato dai temi della gioia e della luce, per cui la scelta del repertorio deve mirare a rendere gioiose le nostre assemblee, ma nella scelta non accontentiamoci di valutare solo ritmo e melodia, siamo esigenti anche sul testo ponendo attenzione al contenuto biblico e teologico, costruzione lessicale, ricercatezza delle parole, comprensione da parte dell’assemblea che lo canterà o ascolterà. Sia il repertorio regionale “Nella casa del Padre” (CP) sia quello nazionale della Conferenza Episcopale Italiana (RN) offrono melodie scelte tenendo conto di due criteri:
- scelta di un repertorio conosciuto capace di accogliere tutti,
- scelta di testi capaci di dire il mistero con parole adatte
Accanto ai canti tradizionali come
- “Tu scendi dalle stelle” o
- “Venite fedeli”
si propongono due brani con testi profondi e poetici come “Oggi si compie” (RN 72), che si sviluppa fra due cori, maschile e femminile, e l’assemblea acclama con il ritornello eseguibile a quattro voci. Oppure “O tu che dormi destati” (CP 482, testo di Felice Rainoldi), la cui melodia si dice sia stata ispirata dagli angeli a Heinrich Seuze, monaco domenicano vissuto nel XIV secolo in Germania. Fu lui a titolarlo “In dulci jubilo” e a dargli la forma ritmica e melodica che tutti conoscono per ricordare la danza degli angeli intorno al bambino Gesù a Betlemme. La versione proposta può essere cantata all’unisono con accompagnamento dell’organo che può preludiare o interludiare attingendo a un vasto repertorio, oppure anche dal solo coro a cappella.
Il ritorno del Gloria
Altro segno eloquente della gioia di questo tempo liturgico è la ripresa del canto del «Gloria» nelle celebrazioni festive, dopo il silenzio delle domeniche di Avvento. Il versetto iniziale, che riporta il canto degli angeli a Betlemme, indica subito una connotazione natalizia immediata che non va ridimensionata. Questo significa che il canto del Gloria nel tempo liturgico di Natale non dovrebbe mai mancare costituendo un rito rilevante e partecipato.
Cantare l’intero salmo
In questo tempo solenne è opportuno cantare le acclamazioni presenti nella celebrazione eucaristica e far sì che il Salmo responsoriale venga cantato per intero, ritornello e strofe per sottolineare ancora di più la presenza della Parola che invita alla lode. Organisti e strumentisti siano abili nel creare quello stacco sonoro che differenzia il tempo festivo dal quotidiano richiamando e sottolineando i temi della gioia e della luce. Il repertorio non manca: parafrasi, variazioni, preludi su temi natalizi, unitamente ai popolarissimi «noëls» della antichissima tradizione popolare francese insieme, ovviamente, alle “nostre” pastorali, contribuiranno a favorire la partecipazione e la riscoperta di quell’Amore che colma tutte le attese.
Daniela Salvai
Ufficio Liturgico diocesano